INCI: il buono, il brutto ed il cattivo.

Buongiorno Comete,
siamo all’ultima settimana di novembre… ma davvero siamo già a NOVEMBRE?!
Quanto va veloce ‘sto tempo!?

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Passa proprio in fretta quando ci si diverte…

Ma, Hey, questo significa NATALE! Regali, albero, allegria, musichette natalizie fino alla nausea e tanto amore.
Ah, ed ovviamente lo sclero nel trovare i giusti regali non ce lo toglie nessuno.

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Un po’ come quello pre-esame!

Ma Anyway, oggi di che vogliamo parlare? Di un argomento che si collega molto ad un altro (che potrete trovare QUI), ovvero dell’INCI.

“Cometa ma ancora co ‘sti acronimi?!” Purtroppo si, il mondo è fatto di acronimi.
INCI sta per International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ed è una denominazione internazionale utilizzata (in Italia, Europa, America e tanti altri stati) per indicare sull’etichetta i diversi ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico.
E’ un elenco degli ingredienti che servono per creare quel prodotto, un po’ come una ricetta per fare un buonissimo risotto alla zucca che nel mese di novembre va tanto!

 

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L’INCI è stato introdotto, in forma obbligatoria, nel 1997 ed è un’informazione utile per la tutela del consumatore.
La tutela del consumatore è un qualcosa di estremamente importante perché serve a proteggere il consumatore e a rassicurarlo riguardo la bontà e qualità di un prodotto che viene controllato più e più volte. L’inci, in questo caso, evidenzia gli ingredienti e ciò si traduce, soprattutto per le persone allergiche, in maggior sicurezza circa gli ingredienti che lo compongono in modo da evitare reazioni allergiche.
La tutela in questione fa si che qualsiasi persona, all’interno dell’Unione Europea, possa sapere cosa c’è dentro un determinato prodotto, in qualsiasi paese essa si trovi!

Secondo la normativa italiana 713/86 dell’11 luglio del 2013, la quale contiene la disciplina riguardante la produzione, confezionamento, distribuzione e vendita di prodotti cosmetici, afferma che l’etichettatura è obbligatoria.

L’INCI quindi è un segno distintivo di un prodotto; voi vi sognereste mai di acquistare un prodotto senza inci? Oppure una merendina senza che vi siano trascritti gli ingredienti sul packaging?

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Assolutamente NO.

Oggi, non solo più i soggetti allergici fissano l’inci spalancando sempre di più gli occhi, ma anche persone che di allergie conoscono solo il significato della parola.

Perché?

Perché, oggi come oggi, si demonizza un po’ tutto, soprattutto quello che non si conosce e ci si fissa su ingredienti che il prodotto che dobbiamo comprare non deve assolutissimamente avere!

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Quando parliamo di Inci ci svegliamo di botto!

Siamo consumatori estremamente attenti ma sostanzialmente pigri. Pigri perché non ci informiamo accuratamente e le aziende lo sanno ed ovviamente tengono conto dei trend e di ciò che l’opinione pubblica pensa: se l’opinione pubblica pensa che l’olio di palma sia la reincarnazione di Satana, l’azienda non ci potrà nulla e dovrà adeguarsi.

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Ma facciamo un passo indietro!

L’inci è una lista di ingredienti.
Gli ingredienti non vengono elencati a caso, ma in ordine decrescente ovvero dalla maggiore presenza di quantità di un ingrediente alla più piccola quantità di un altro. Quindi non è che se leggete per ultimo: Benzyl Alcohol, il quale è per altro un conservante, allora significa che il vostro prodotto ha chissà quanta quantità di alcohol, in realtà ne ha molto di meno rispetto agli ingredienti che lo precedono.

Quindi il criterio di elencazione dell’INCI è di tipo DECRESCENTE: dal più grande valore al più piccolo; se fossimo su una scala sarebbe dal più alto scalino al più basso!

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Ma quante persone scendono da ‘sta scala? Hahahahah

Insomma, io aspetterei a demonizzare un prodotto perché nell’inci c’è un ingrediente che di solito viene demonizzato, perché tutto dipende dalle percentuali!

Però per quanto riguarda l’inci c’è molta confusione, spesso creata dalle stesse aziende che comunicando con i propri consumatori mettono in mezzo parole grosse come “prodotto bio, naturale, senza paraffina, petrolati e ovviamente senza prodotto”!

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Quindi Cometa mi stai dicendo che sono tutte fandonie?” In parte si, in parte no. Mi spiego: se un possibile ingrediente può essere dannoso in gran quantità per l’essere umano, non significa che anche la presenza, in piccole quantità, provochi malattie o danneggi la pelle. Questo per due motivazioni:

  1. Se un ingrediente è dannoso all’essere umano, le aziende non potrebbero utilizzarlo perché come sapete le normative stabiliscono quali ingredienti possono essere utilizzati e quali no.

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    La legge e la scienza lo stabilisce, nessun altro!
  2. Un ingrediente può non fare bene se si eccede nell’utilizzo! Tutto quanto se esagerato fa male: provate a magnarvi quintali di cioccolato e ditemi dopo come state!

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    “Ne voglio ancora una fetta!”

“Ma Cometa, naturale è meglio no?” Non esiste nessuna correlazione tra
naturale = sano; non è buono ciò che è naturale, ma è buono ciò che fa bene.
I petrolati e la paraffina, che tanti demonizzano, sono elementi naturali che però vengono poi lavorati in laboratorio per evitare la presenza di agenti contaminanti.
Oppure vogliamo parlare dei petrolati? Per petrolati… non si intende PETROLIO ALLO STATO PURO, ma si intende la vasellina, una gelatina ottenuta dalla raffinazione del petrolio; essa viene usata all’interno di medicinali (pomate), prodotti cosmetici e tanto altro.
Ma essendo elementi “naturali” significa che fanno bene? Ovviamente non ci sono prove certe che queste sostanze e tante altre siano dannose, ma quello che dice l’Unione Europea è:

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Ovvero le frazioni meno raffinate possono contenere residui cancerogeni; ciò significa che non è un’affermazione ma un ipotesi. Le ipotesi per essere affermate hanno bisogno di una tesi che la confermi!

Se un elemento può essere dannoso all’essere umano non verrà inserito nel prodotto e comunque ricordatevi che una soglia minima o irrisoria di un ingrediente non può provocare nessun danno: non è la presenza ma la quantità!

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“Quindi Cometa, tu non fai attenzione all’inci?!” Si che ci faccio attenzione, perché essendo allergica ad alcune cose, preferisco leggere attentamente ed evitare i prodotti che potrebbero danneggiare la mia pelle, dato che ne sono allergica!

Invece voi fate molta attenzione all’inci? Siete molto informati sull’argomento?
Fatemelo sapere in un commento qui sotto oppure in direct su Instagram, vi aspetto!

La Cometa di Harley

 

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