Una curiosità sempreverde!

Buongiorno Comete,
eccoci trovati per l’ultimo appuntamento di questa interminabile settimana.
Avete visto che sono stata più diligente? Modestamente me so impegnata!

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“Non te la tirare Cometa!”

Comunque, dato che oggi è l‘8 dicembre e di solito la tradizione ci obbliga a fare l’albero di natale, ho deciso di lasciarvi con una pillolina di sapere tutta natalizia.

Cometa ama il Natale, partiamo da questo presupposto; amore tramandato da Mamma Cometa fin da quando era Piccola.
Amavo ed amo ancora adesso il Natale; sapevo che era arrivato il “periodo magico” nel momento in cui la mia mamma tirava fuori albero e decorazioni: ne ero stregata.

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Un po’ come Ron: perso a causa del sortilegio!

Ah, il Natale, era il momento dell’anno in cui tutti cercavano di essere più buoni e dove si mettevano da parte pensieri negativi e lavorativi per stare tutti in famiglia. Si faceva l’albero, si addobbava la casa, si cercava di stupire parenti ed amici con dei bei regali, si faceva la letterina a Babbo Natale elencando i desideri ed i giocattoli che si avrebbero voluto ricevere (allegando la solita frase: “quest’anno sono stata brava”), si stava tutti in famiglia ed ovviamente si ingrassava.

Nonostante ciò, l’8 dicembre era e rimane per me una tradizione insaltabile; perché?
Perché si DEVE fare l’albero di Natale.

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La sentite la magia del Natale?

Ma qual’è l’origine della tradizione dell’albero di Natale?
Le sue origini risalgono al 1441 quando in Estonia venne eretto un abete nella piazza di un municipio, durante le festività natalizie.
Ma perché un abete e non una betulla pelosa?

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Esiste davvero questa pianta, non guardatemi male!

Fin dall’antichità l’abete aveva assunto connotati sovrannaturali; era chiamato  “albero del paradiso”, dato che, essendo un sempreverde (non serpeverde), veniva considerato un simbolo di lunga vita e quindi venerato.

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Non sempreverde, non sempreverde!


Di quanto dobbiamo andare indietro nel tempo?

Esattamente tra il IV e il III secolo a.c., i Celti, un popolo indoeuropeo, si stranì nel vedere che gli abeti, invece di marcire come gli altri alberi, rimanevano sempre verdi. Ecco che incominciarono a venerarli, un po’ come gli Stark veneravano gli alberi diga.

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Belli vero? Molto rassicuranti!

Dopo i Celti, arrivarono i Vichinghi che iniziarono a pensare che gli abeti rossi sprigionassero sortilegi magici dato che non perdevano le foglie durante gli inverni più gelidi. Erano soliti decorare le loro case di abeti, che venivano addobbati con della frutta.

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Invece ora, i Vichinghi, sono soliti addobbare la loro barbona!

Ma la nascita di questa tradizione va ricercata tra i popoli Germanici, e più nello specifico all’interno della dottrina protestante.
Conoscete Lutero? Ecco, fu lui che diffuse l’uso dell’abete decorato durante le festività natalizie. Vi racconto l’aneddoto: una sera, tornando da un convegno contro i cattolici (me lo sono inventato), Lutero rimase colpito dallo splendore dei ghiaccioli appesi agli abeti, che splendevano alla luce della luna. Ecco che decise di addobbare gli abeti con delle candele… (anche se Lutero, non fu una buona idea dato che presto vennero vietati, data l’alta probabilità di incendiarsi).

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This abete is on fire!

Da qui l’abete decorato prese il nome di albero di natale (Tannenbaum per gli amici) e divenne simbolo del natale protestante.
Scacco matto ai Cattolici!
Questa usanza poi fece il giro del mondo fino ad arrivare in Italia nella seconda metà dell’800, grazie alla Regina Margherita di Savoia, la quale pubblicò sul suo instagram una foto di un abete decorato e fece un sondaggino: “Abete al quirinale o Abete al Colosseo?”.
Ovviamente vinse il quirinale. 🙂

La tradizione dell’albero di Natale si diffuse poi in tutto il Mondo, fino a raggiungere anche l’America dove agli inizi degli anni ’90 divenne per lo più legato al fattore consumismo.
Nonostante ciò, l’albero di natale è uno dei simboli che più rappresentano il Natale;
certo, ogni paese ha una sua specifica tradizione legata all’albero di natale, ma non sto qui ad elencarvele tutte.

Il Mondo è bello, perché è vario!

Quindi buon albero a tutti! E buon weekend!

Al prossimo appuntamento.

La Cometa di Harley